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150 | Il secondo anno a Camina |
che l’avevano offesa, come s’ella si fosse in tutto ricreduta, e avesse capito che doveva fare come una seconda entrata a Camina, e ricominciare un’altra esistenza.
Questo mutamento produsse un effetto eccellente, perchè era come una confessione ch’essa faceva d’aver imparato qualche cosa nel villaggio, e d’essere stata costretta ad abbassar le armi della letteratura. La protezione della bella signora compì l’opera, la società fece festa alla convertita, e questa ne parve quasi felice, e l’allegrezza che dimostrò nel respirare quell’aria nuova, finì di riconciliarle anche i più ostili. Accettò di recitare coi dilettanti una parte modestissima in una commedia di Gherardi del Testa, e piacque. Si rifiutò di scrivere un prologo in versi per una rappresentazione straordinaria, e piacque anche di più. E d’allora in poi fu invitata, desiderata anzi a tutte le gite o a tutti i convegni. E v’andò, e vi si divertì a due doppi di prima. Ma poi che si fu messa per questa china, il suo mutamento continuò di là dal limite a cui si sarebbe dovuto arrestare. Avendo rinunziato all’ambizione di primeggiare per l’indegno e per la coltura, ne veniva, logicamente, ch’ella cercasse delle soddisfazioni d’amor proprio d’un altro genere; e fu così. Caduta la letterata, s’alzò la donna. Cominciò con non respinger più, come prima usava, con l’austerità d’una vergine musa, quella specie di corteggiamento giocoso che si fa a tutte le signore nelle feste di campagna; non si mostrò più offesa delle dichiarazioni di cattivo gusto; non voltò più il capo in là, con un senso di ripugnanza, all’udire i discorsi liberi che si tenevano alla fine delle ribotte. Sorrise dapprima di nascosto, poi sorrise palesemente, poi rise forte come molt’altre a tutti quei grossi scherzi a doppio senso che si dicevano e facevano dagli uomini eccitati dal vino, correndo in brigata pei giardini o su per le viottole dei colli, e che a cagione della sua antica fama di sentimentalità poetica, tutti dicevano e facevano a lei in particolar modo, come se ci provassero un gusto più raffinato che con l’altre. A poco a poco ella si abituò a ritorni dalle scampagnate a braccetto, alle strette di mano tirate in lungo, ai piccoli contatti cercati, alle dichiarazioni d’amore fatte in viso, con quel tuono tra il serio e il faceto, che toglie