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Una rete 31

fine di levarsi ogni dubbio, tornò un’altra sera in casa sua, risoluto di non lasciarvisi poi più vedere, per non fare una parte ridicola o disonesta. Ma questa volta gli seguì un caso strano. Uscendo dalla casa a notte fitta, inciampò e cadde a terra, e sentì ridere nel buio, poco lontano. Si rialzò e, al tasto, riconobbe che aveva inciampato in una corda tesa a traverso alla strada. Guardò intorno: non vide nessuno; ma nel punto che stava per allontanarsi, sentì un fischio a un orecchio e un colpo di sasso nel muro, dietro di sè. Non aveva un coraggio temerario; ma era uno di quelli, ai quali il ricordo d’un atto di vigliaccheria fa così acerbamente soffrire l’amor proprio, che basta il terrore di quella tortura a cacciarli incontro al pericolo. Egli si slanciò dalla parte dond’era venuta la sassata; non vide anima; sentì da capo delle risa, ma più lontane; poi silenzio. Allora riprese il suo cammino, col sangue sossopra. Sapeva che nei villaggi quel tiro della corda si soleva fare agli innamorati dai loro rivali: era già dunque considerato nel paese come un aspirante alla mano della ragazza, come un cacciatore di doti, o un cascamorto ridicolo. Il sangue gli salì al viso. Chi gli avrebbe mai predetto un fastidio di quella sorta sul primo principio della sua carriera? Una tale stizza lo rodeva che avrebbe svillaneggiato lo zio e la nipote come due nemici diffamatori. Non dormì quella notte, si svegliò con quell’osso nella gola. Ed era ben deciso di romperla; ma non senza chiarirsi prima con qualcheduno, chè, se c’era un concorrente geloso, doveva essere conosciuto, ed egli voleva prevenire il sospetto che cessasse dalle visite per paura. Ma a chi rivolgersi? Gli s’affacciò alla mente la maestra Strinati, vecchia del paese, che sul conto dell’assessore doveva saperla lunga, e per via di quella faccenda della scuola privata, non usar riguardi.


V’andò verso sera, col pretesto di domandarle se era uso fra gli insegnanti del comune di mandare in principio d’anno all’ispettore del circondario una copia del programma didattico che ciascuno aveva stabilito. La trovò occupata a riveder un mucchio di camicie imbastite dalle sue alunne, al lume d’una lucerna. Le si presentò con quel rispetto, misto di cordialità filiale,