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118 Camina

duro. Ma la mattina che sarebbe toccato a lui, arrivando a scuola prima degli scolari, il maestro trovò l’inserviente che dava gli ultimi colpi di scopa. Questi, quando ebbe finito, buttò la scopa in un canto, e disse di mala grazia al maestro: — D’ora avanti verrò io... me l’hanno ordinato. — E uscì brontolando: — A un ferito!


LA VIA CRUCIS DELLA MAESTRINA.


Dopo di questa, il maestro non ebbe più seccature dal sindaco; ma glie ne vennero dell’altre donde meno se l’aspettava: dalla maestrina Gamelli, vulgo, la letterata, contro la quale andava continuando e crescendo nel paese la persecuzione a colpi di forbici. A dire il vero, essa aveva il torto con le signore di voler far sentire un po’ troppo la sua superiorità letteraria; e la zietta gobba, sua ammiratrice sviscerata, la serviva male, mettendo in giro tutti gli scrittarelli che pubblicava con tre pseudonimi di fiori su tre diversi giornaletti; istigata anche a questa propaganda dalla moglie dello speziale, una sdentatella impastata d’arsenico, la quale, fingendo ammirazione per la ragazza, faceva doppia parte in commedia. Questa ed altre signore la caricavano di finti complimenti; altre, più orgogliose, s’eran messe d’accordo di non lasciarle aprir mai bocca sulla letteratura, e ci riuscivano con quell’arte finissima che han le donne a tener lontano o a sviare il discorso dalle materie in cui farebbero cattiva figura. E tanto fecero fra tutti, signore e signori, che la maestra finì con sospettar qualche cosa. Erano certe sue frasi poetiche che adoperavano come naturalmente, ma troppo spesso, discorrendo con lei; dei sorrisi ch’ella coglieva a volo; dello esclamazioni falsamente ammirative che facevano su certe singolarità del suo vestire; e un certo modo strano con cui la chiamavano a guardare un paesaggio o un tramonto, per burlare la sua ammirazione un po’ convenzionale della natura, dopo che avevan saputo che per educare al sentimento del bello le sue ragazze essa le faceva qualche volta andare alla finestra a guardare un effetto di nuvole o l’orizzonte della campagna; cosa