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48 | L’ultimo anno ad Altarana |
minimum legale di mille lire, appunto, m’è sempre parso che fosse la somma che si potesse ragionevolmente domandare.... per ora, con l’alloggio gratuito, e regolando meglio la legge sulle pensioni, in modo, per esempio, che fosse tenuto conto anche degli intervalli di tempo in cui l’insegnante si cerca un posto, quando ha perduto senza sua colpa quello che aveva. — Tacque un momento per assaggiare il caffè. Poi disse: — Perchè non ci mescoli dei ceci? — E diede al Ratti un buon consiglio: di fare il caffè con metà ceci. Si facevano abbrustolire i ceci tale e quale come i chicchi, si macinavano e si metteva nella caffettiera tutto insieme. Il caffè non riusciva men buono; non solo, ma acquistava un sapor particolare, molto gradevole; e costava circa a due centesimi di meno la tazza. Ma bisognava usare dei ceci freschi.
Questa strana uscita rabbonì il giovane, che quasi si pentì d’aver cercato di punger l’amico. E voltò il discorso allo scherzo, ripigliando a parlare delle proprie avventure, fin che il Labaccio, guardato l’orologio, disse che doveva partire. Si fece dare la spazzola, si spazzolò accuratamente; poi ringraziò il Ratti della buona accoglienza. Quando furon nella strada, gli domandò a che giornale scolastico fosse abbonato, e, inteso quale, gli propose di abbonarsi a un altro: La letteratura educativa, dicendogli che era a miglior mercato, e che dava una maggior ampiezza alla parte didattica; e poichè il Ratti rifiutava, insistette, confessandogliene ingenuamente il perchè. Il giornale dava un abbonamento gratis a chi glie ne procurava sette. Egli ne aveva già sei. Perchè non gli avrebbe fatto questo piacere?
Davanti all’albergo lo aspettava un calesse. Egli vi salì, badando bene a non insudiciarsi i calzoni. — Quando ci rivedremo? — gli domandò con la sua cordialità naturale Emilio Ratti, che in quel momento non vedeva più in lui che l’antico compagno di scuola.
Il Labaccio gli rispose che sperava di rivederlo a uno dei prossimi congressi pedagogici, a Milano o a Torino.
— Ci spero poco, — rispose il Ratti. — In ogni modo, mi farà sempre piacere di rivederti. Buona for-