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42 | L’ultimo anno ad Altarana |
offeso in loro sua eccellenza il ministro dell’istruzione pubblica, la scienza, che so io? la civiltà in persona. Eh! ci vuole un po’ più di umiltà a questo mondo, in specie per fare i maestri; se no.... non si campa.
— Ah! come si vede l’uomo che è capitato bene! — esclamò il Ratti. — Al minimo urto! Ma quando ti urtano tutti, e per dei mesi di seguito, e ti calunniano, e ti disturbano la scuola, e ti voglion mettere sotto i piedi?
— Ma, caro Ratti, io non parlo di questi casi. Io parlo in generale. In generale, dico, anche dove ci sono dei caratteri difficili, delle autorità che paiono mal disposte, dico che con un po’ di accortezza, coi buoni modi.... si possono scansare molti, ma molti dispiaceri. Io ti posso citare il caso mio, per esempio, col parroco, che mi pareva mal prevenuto. Ebbene, è bastato un atto; ma nemmeno un atto: un’idea. Nell’occasione della visita dell’arcivescovo è nata a me l’idea di suggerire al parroco che facesse venire dal capoluogo del circondario una botte annaffiatrice da mandare innanzi alla processione perchè monsignore non fosse molestato dalla polvere.... È stata una trovata. Monsignore fece al parroco i suoi complimenti, e l’uomo mi si è mutato come per incanto. Poh! Ci vuol così poco per amicarsi i preti.
— Secondo che preti!
— Io dico del caso mio. A Stalora, del resto, quanto a preti, non ci possiamo lamentare. Ce n’è molti maestri nei dintorni. Son buoni maestri. Questo proviene da che nel circondario ci furono due vescovi di seguito ch’eran fior di sacerdoti e di uomini istrutti, molto stimati e ben voluti, e influenti nei comuni; e son loro che tiraron su molti maestri preti, facendo dei lasciti a favore della messa-istruzione. Il prete, caro Ratti, quando è maestro stabile in un comune, è un buon maestro. Sono i vagabondi che valgon poco, perchè, se girano, vuol dire che hanno avuto dei contrasti col vescovo altrove. Noi non ce n’abbiamo.
— Dunque per te tutto va bene! Ma vorrei sapere come te la cavi in materia d’istruzione religiosa. Per me è lo scoglio.
Il Labaccio si fece serio. — Io rispetto la religione — rispose. — Tu sai.... ho sempre avuto i miei prin-