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Una sorpresa | 31 |
portando il vassoio con la merenda per il ragazzo, e sopraggiunse poco dopo la signora a pregarlo che avesse la bontà di lasciar mangiare il “piccino„ mentre egli spiegava, perchè dovevano uscire alle quattro in punto per una scampagnata. Il maestro, stizzito, tenne la bocca chiusa fin che il ragazzo non ebbe finito di sgranocchiare le sue pesche e i suoi confetti; ma ella non s’accorse punto di quella dimostrazione di risentimento. E gli pareva così grulla e vuota e ad un tempo così ingenua quel bel pezzo di donna con quella fronte di bambina e quel petto di baliona, che finiva con perdonarle e quella e le altre sventataggini, scrollando le spalle. Pensava nondimeno, di quando in quando, all’ingiustizia della fortuna, paragonando quella signora nulla e sfaccendata, che nuotava nell’oro e negli agi, con quella buona e brava ragazza sua vicina, la cui vita era così operosa e utile e nobile, e che aveva appena da sfamarsi.
Ma un giorno poco mancò che non la piantasse su due piedi, senza nemmeno prender congedo. Aveva terminata la lezione, era già uscito il ragazzo, c’eran nel salotto dei visitatori che bevevan del vino bianco: la signora entrò in fretta a pregarlo di trattenersi ancora un momento, poi scomparve, e subito dopo venne il servitore a portargli un bicchiere di vino. Quei bicchiere [m]andatogliFonte/commento: ed. 1890 in quel modo, come a un cocchiere, senza averlo invitato a entrar con gli altri di là, senza che lei rimanesse un minuto a fargli compagnia, lo umiliò; egli non bevette, e se n’andò senza ringraziare, proponendosi di far capire un’altra volta alla signora, col suo contegno freddo, che aveva mancato di delicatezza. Ma quand’egli ritornò, quella glie ne fece una seconda che portò via la prima, come uno sbrano porta via una macchia a un vestito. Gli si presentò con l’aria sorridente di chi dà una buona notizia, e gli domandò a bassa voce se voleva far la conoscenza d’un signore ch’era nel suo salotto, un grande personaggio, capo divisione del ministero dell’istruzione pubblica, di quelle persone che è bene di conoscere, perchè possono molto, e una raccomandazione di lui gli avrebbe potuto giovare assai nella sua carriera, non foss’altro che per fargli avere un sussidio, come n’aveva fatti avere a parecchi, ch’essa conosceva. E gli disse: