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28 L’ultimo anno ad Altarana


Il maestro fu punto: anche la signora Samis fece un segno di rincrescimento.

— Non ci bado neppur io, — rispose il giovane, un po’ aspro. Ma quella frase era stata detta con una così evidente sventatezza, ch’egli non vi s’impuntò; d’altra parte, la signora aveva l’aria d’essere altrettanto buona che sventata.

— Ha detto — domandò il maestro — dalla terza alla quarta?

E quella: — Ho detto dalla terza alla quarta? Ho sbagliato. Dev’essere dalla seconda alla terza.... dalla seconda alla terza, precisamente. Lei potrebbe fissar l’ora che le fa più comodo: venire, per esempio, dalle tre alle quattro del dopo pranzo. La nostra villa è duecento passi sopra la casa comunale, dove c’è il chiosco con la banderuola. Abbiamo una bella stanza da darle per le sue lezioni. — E voltandosi verso la signora Samis: — Quella tappezzata di turchino, dove dormiva la serva l’anno passato: si ricorda, signora Samis, che lei c’è entrata quella mattina, per farsi appuntare il vestito?

Anche quel particolare della serva spiacque al giovine; ma l’ingenuità faceva passare la sconvenienza.

— Come le dicevo, — riprese la signora vivacemente, facendosi addosso al maestro, con la familiarità inconsciente dei miopi, — non si tratta che di fortificarlo un poco nella composizione italiana; nel resto è preparato. Gli potrebbe anche badare un poco per la calligrafia, perchè a dir la verità, scrive che par raspatura di gallina. — E si mise a ridere. — Insomma, vedrà lei.

Il maestro domandò l’età del ragazzo.

La signora alzò gli occhi alla vôlta, contando rapidamente sulle dita, e rispose: — Otto anni. — E subito dopo: — Otto e mezzo. Son poca cosa, non è vero? Ma è già tanto vivo, se sapesse! Un diavoletto scatenato. E giusto, mi raccomando tanto tanto che abbia pazienza, signor maestro, perchè, pur troppo, è un bambino avvezzato male e la farà disperare. Le comoderebbe di cominciar domani?

Fissarono per il giorno dopo, e ritornarono tutti e tre verso la comitiva, la signora Ribbani tutta contenta, e la padrona di casa sogguardando il Ratti, con un sorriso rattenuto.