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Le prime conoscenze 19

punto da una viva curiosità, pensando ch’era la prima collega ch’egli incontrava nella sua carriera.

— È la maestra di 1a, — disse a bassa voce il segretario: — una testa un po’ esaltata.... gliela presento.

Quando si trovaron di fronte, egli si soffermò, facendole una scappellata, e le presentò il maestro; poi fece a questo un elogio della signorina: — .... ingegno.... fantasia.... un avvenire letterario.... — Al maestro parve di scorgere nel lodatore il fare forzatamente disinvolto e un po’ ironico dell’uomo che si trova dinanzi a una donna con cui fece fiasco.

Quella rispose senza imbarazzo, in italiano, con degli o molto larghi: — Io non sono degna di tali elogi.

Non era bella, ma fresca come una rosa; il viso volgaruccio, gli occhi azzurri e l’accento tradivano una certa fatuità ingenua.

— Quale impressione, — domandò al maestro, — le ha fatto il nostro povero villaggio?

Il maestro cercò una risposta arguta, non la trovò. — Una buonissima impressione.... bei dintorni.... un villaggio simpatico.

— C’è, — disse la ragazza, — la bellezza della natura, nient’altro. E la pace.... favorevole agli studi.

— Ma la signorina, — osservò il segretario con un sorriso ambiguo, — non resterà un pezzo a godere di questa pace. Piglierà il volo per Torino. Non è mica fatta per rimanere nelle nostre povere scuole.

— Io non ambisco alla città, — rispose la maestra, guardando le Alpi: — nè ad altro al mondo. Non vivo che per le mie fanciulle.

E salutati i due giovani con un sorriso, e con un inchino un po’ troppo profondo, riprese la sua strada.

— Una brava ragazza, — disse il segretario, senza che il maestro potesse capire se parlava sul serio o in canzonatura, — piena di talento e d’immaginazione. Scrive i suoi pensieri. È sempre in giro per i campi a fantasticare. E brava anche nella declamazione. — E raccontò la sua breve storia. Era figliuola d’un bovaro del paese. Una vecchia signora vedova le si era affezionata ch’era ancora bambina, l’avea presa con sè e fatta studiare da maestra. Poi la signora era morta, ed essa era tornata con una sua sorella e con suo padre, che andava matto d’orgoglio per quella figliuola. La