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Prime scintille 207

sero fatta a lui, e stava per consigliare alla ragazza di portare le sue lagnanze al sindaco; ma tenne dentro quel consiglio, e parlò invece della cosa al segretario comunale, domandandogli una spiegazione. Questi finse una gran meraviglia.... ma non sapeva fingere; e finì con rivelare il segreto, facendo schermo della mano alla bocca, dopo essersi fatto promettere il silenzio. La signorina Allari, che era l’impiegata, benchè avesse passata la trentina da un pezzo, voleva farsi sposare dal giovane pretore, del quale era così incapricciata, che il servizio postale andava alla diavola. Ma la signora madre, che mirava molto, ma molto più in su d’una “rivendugliola di francobolli„ l’aveva messa garbatamente alla porta. Ora le gentilezze della signora per la nuova maestra dovevano esserle state una botta al cuore. — Consigli alla maestra, — disse piano, — di riguardarsene.


Così da varie parti si venivan manifestando inimicizie contro la nuova venuta, e questo pensiero appunto avvivava la simpatia del giovane; il quale non osava di confessarlo a sè medesimo, ma covava una speranza d’egoista, che quelle inimicizie, crescendo, avrebbero sempre più ravvicinata la ragazza a lui, che era il solo suo confidente, e sarebbe nato in lei dal ravvicinamento un affetto più vivo dell’amicizia. Una sera le andò a portare a casa una raccolta di giornali didattici che l’avvocato gli aveva imprestata, e la vista di quel povero vecchio quasi impotente, che lo guardava con occhi stupiti borbottando parole ch’ei non capiva, e il pensiero dei servigi continui e penosi che gli doveva prestar la figliuola, non aiutata che poche ore al giorno da una giornante d’una quindicina d’anni, aggiunsero alla sua simpatia un sentimento di profonda pietà. E vi tornò altre volte. Ma preferiva sempre quelle brevi conversazioni al freddo sul terrazzino, dov’eran più liberi. In queste aveva cominciato a uscire dai soliti discorsi della scuola e del villaggio. E fece una scoperta singolare nel carattere della ragazza. Ogni volta ch’egli facesse un’allusione, non al suo sentimento per lei, ma così, in modo vago, all’amore, o a un soggetto che potesse condurre a quello direttamente, passava sul suo viso un’espressione sfuggevole e ra-