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Coraggio! 13

del Daguet, come sua memoria, dicendogli: — Prenda: ci troverà dentro un foglio che sarà contento di possedere. — Il maestro prese il libro, commosso, si congedò senza poter parlare, e quando fu sul calesse, appena partito, cercò il foglio nel libro e lo spiegò. Non aveva ancora afferrato il senso delle prime parole, che la scrittura, il foglio e la campagna intorno gli si confusero alla vista. Era una lettera di sua madre, l’unica ch’egli possedesse, diretta al professore Megári: un piccolo foglio di carta rigata su cui la povera donna, l’ultimo giorno della sua vita, aveva scritto con la matita: Le raccomando il mio povero figliuolo, dal letto di morte. Il giovane baciò lo scritto, lo ripose, e rialzati gli occhi su quella strada bianca e diritta che lo conduceva alla gran lotta della vita, espresse tutto l’animo suo con la parola che da tre anni s’andava ripetendo continuamente: — Coraggio!