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La nuova maestra 199

pata, certe osservazioni ora liete ora tristi, che andava facendo sul carattere delle sue alunne. Una sera, che pareva un po’ impensierita, mentre spazzolava un vestito, gli disse che quello che l’addolorava di più, al cominciare d’un corso scolastico, era la prima cattiveria delle bambine, il primo atto, che una di loro commettesse, di quelli che rivelano un animo tristo, e come un nemico, col quale ella dovesse apparecchiarsi a combattere per tutto l’anno.

— Del resto, — soggiunse, — purchè ne abbia sette o otto di buone, mi basta. Un atto di bontà di un’alunna mi compensa del cattivo animo di dieci. Io voglio bene ai bambini. Ci sono accadute delle disgrazie in famiglia, abbiamo tutti avuto l’occasione di mettere il mondo alla prova, che è quanto dire di perdere molti buoni sentimenti; e poi si sa che, vivendo, se ne perde qualcuno ogni giorno. Ebbene, il solo che m’è rimasto, oltre l’affezione per il mio povero padre, e quello che sento che non diminuirà mai, è l’amore per l’infanzia; e se gli altri mi ritornano ogni tanto, mi ritornano per via di questo. Anzi, quanto più conosco la gente, quanto più trovo delle madri egoiste, dei padri brutali, delle famiglie triste e scandalose, tanto più mi cresce l’amore per i bambini, pensando in che mani sono la maggior parte, che cosa patiscono e avranno da patire, e quanti diventeranno malvagi, e saranno infelici, non per propria colpa. È un’affezione, vede, che resiste a qualunque disinganno, a qualunque più iniqua azione mi sia fatta anche dai loro parenti; un istinto, insomma, come l’amore della vita. Per me sono, come direi? la gentilezza, la poesia del mondo; tanto che, se sparissero loro, se gli uomini, per dire una stramberia, nascessero d’ora in poi uomini fatti, mi pare che in pochi anni diventerebbero bestie feroci e s’ammazzerebbero tutti gli uni cogli altri. Ho sentito così fin da bambina. Per esempio, l’idea della divisione della società in ricchi e poveri non mi fa pena che pensando all’infanzia. Non odio i miei simili che quando penso che è per colpa di milioni di grandi che vanno nudi e soffrono la fame dei milioni di piccini. La forma più ributtante della malvagità, per me, è quella che si manifesta a danno dei bimbi. Per questo mi sembra che i più orribili mostri della