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186 Altarana

mi conosce? — Il maestro non lo riconosceva, infatti. Eppure era un consigliere del comune, venuto due volte a Altarana nello scorso inverno, per ventiquattr’ore. E disse con garbatezza spigliata il perchè della sua visita. — Vengo qui a passar l’estate; sento dire: c’è un maestro giovane; dico: andiamo dal maestro giovane: parleremo di scuola. Ed eccomi qui. Non badi alla maniera un po’ strana. Son così fatto. Ho l’entratura brusca. Siedo senza cerimonie.

Il maestro rimase un po’ stupito e della degnazione e del modo di presentarsi; e subito osservò una certa dissonanza che c’era su quel viso tra la bontà degli occhi e la bocca stizzosa. Aveva l’aria d’un uomo che nutrisse per natura dei sentimenti nobili e dicesse per abitudine delle malignità: buono di cuore e scettico di giudizio, come se ne danno tanti. In ogni modo il maestro s’accorse alla prima d’aver dinanzi una persona assai superiore d’intelligenza e d’educazione a quelle con cui era assuefatto a vivere. Lo ringraziò, gli domandò in che maniera lo potesse servire.

— Chiacchierando, — rispose con grazia il signore. — Non si può domandare miglior servizio ad un uomo, in questa solitudine. Son mezzo maestro anch’io.... per la passione con cui m’occupo dell’istruzione elementare. Una delle molte ragioni per le quali mi rincresce di non aver figliuoli è di non poter studiare la scuola in loro, che è il migliore, anzi l’unico modo di studiarla per chi non fa il maestro. — E soggiunse che da un pezzo era tentato di prendere un ragazzo della campagna, di buona volontà e di talento, e di farlo studiare, per seguitare a passo a passo la trasformazione morale e intellettuale che opererebbe in lui l’istruzione e l’educazione civile, e il cambiamento progressivo, per dir così, dell’orizzonte della vita.

Il maestro gli osservò che gli avrebbe potuto dir ben poca cosa, non avendo che quattro anni d’insegnamento.

— Quattro anni sono un quarto di secolo adesso, — rispose il signore. E soggiunse con un sorriso: — Se in Italia si fossero occupati per quattro anni d’uno studio tutti coloro che dicono e stampano d’avervi “dedicato tutta la vita„ o “speso la miglior parte della gioventù„ o “sacrificato la salute„ saremmo