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Coraggio! | 11 |
era ripreso come da un sentimento nuovo delle sue disgrazie; e in quell’esaltazione cerebrale rivedeva con lucidità spaventevole le agonie dei suoi genitori e le scene più dolorose di quel terribile mese di abbandono, e tornava a desolarsi e a disperare, come davanti alla realtà delle cose. Ma gli giovava allora la compagnia dei due colleghi, che vegliavano nello stesso camerone, poichè da quelle allucinazioni o l’uno o l’altro lo riscoteva: o l’ex granatiere, infuriando col pugno stretto contro le difficoltà, come contro nemici personali, o il Labaccio, che russava regolarmente cinque minuti per ogni ora di studio, emettendo dei suoni acuti stranissimi, come grida che gli sfuggissero dall’anima per la gioia di dormire. E qualche volta anche lo confortavano a parole, l’uno sacrandogli nell’orecchio, l’altro esortandolo ad aversi riguardo alla salute. In fondo, egli non s’affiatava perfettamente con nessuno dei due, chè era troppo più fine di tempra, e aveva un troppo diverso sentimento della vita, oltre che una disparità d’anni notevole; ma forse per l’effetto stesso di quella grande differenza, che lo faceva spesso pensare e sorridere, aveva finito con affezionarsi all’uno e all’altro; al granatiere in particolar modo; tanto che sentì maggior pena che non si aspettasse quando, dati con fortuna gli esami di patente, dovettero separarsi con la certezza di non rivedersi per un pezzo, il Lérica per andare a Torino, l’altro per tornare ad Azzorno, ed egli per rientrare in casa dei coniugi Goli.
Questi, che avevano posto affetto alla bambina, soddisfatti dalla buona riuscita del giovane, gli regalarono la somma che avrebbero speso per la scuola s’egli non si fosse guadagnata la pensione, e gli trovarono subito un posto provvisorio nel vicino villaggio di Garasco, dove avrebbe sostituito per un anno un maestro di 1.a, ch’era malato a Torino, e che il sindaco, suo parente, voleva riprendere, appena fosse guarito. Lo stipendio era poca cosa: settecento lire, ossia centoquaranta lire di meno di quello che lo stesso municipio offriva in quei giorni a una guardia campestre, con un avviso pubblicato sui giornali. Ma stando là nove mesi, egli avrebbe potuto cercarsi con comodo un altro posto più vantaggioso, e quello sarebbe stato