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Un ispettore ameno 181

e sopra c’era un quartierino per la maestra, con una cameretta per una povera vecchia, che riceveva dieci lire l’anno dal comune per sonar la campana. Quando la comitiva arrivò, c’eran due vacche legate all’inferriata d’una finestra, che guardavan dentro, dov’era la loro guardiana, scolara.

L’ispettore fece un atto di grata meraviglia al vedersi venire incontro il visetto incipriato e studiatamente timido della maestrina. Aveva un vestito nero stringato, che faceva apparir più bianca l’infarinatura delle guance, e un nastro rosso al collo, che le stava d’incanto.

L’ispettore s’andò a sedere al tavolino di lei, che rimase da una parte, in piedi, accanto al Ratti e al segretario. Il sindaco e il soprintendente sedettero dall’altra parte, su due seggiole di paglia.

La stanza era grande e bianca. Al di sopra del tavolino, sporgeva dalla parete una specie di mensola, coperta d’una guarnizione di cotone bianco, sulla quale posava una madonnina di gesso, ravvolta in un velo di tulle, e coronata da un arco di fiori finti; e di qua e di là due vasetti di vetro azzurro, con entro fiori appassiti. Sotto la mensola c’era un ramo d’ulivo attaccato a un chiodo. Il sole di primavera abbelliva tutto.

Era una scuola delle così dette miste, e meritava il suo nome, perchè non si poteva immaginare una scuola più mista di quella. Da una parte stavano i maschi, dall’altra le femmine, una ventina in tutti; e benchè non si dovessero ammettere alunni al di là dei dodici anni, ce n’eran dei piccoli e dei grandi; fra i quali un ragazzetto sui quattordici, già quasi formato, e tre o quattro villanelle da marito, che all’entrare dell’ispettore cercarono premurosamente coi piedi nudi gli zoccoli che avevan lasciati sotto il banco. Si sarebbe sentito a occhi chiusi di essere in una scuola di campagna, e non soltanto dall’odor dell’erba che veniva di fuori.

— Vediamo — disse vivacemente l’ispettore, battendo una mano nell’altra; — facciamo qualche cosa. A suo piacere, signorina: tanto per cominciare.

La maestrina fece far la nomenclatura mimica del corpo. Tutti gli alunni dovevan nominare, secondo un ordine stabilito, le varie parti del corpo, accennandole