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Le concorrenti 171

paresse difficile d’esprimere in qualunque modo. E a quel lavoro, in quella quiete mortale dell’inverno di montagna, prendeva amore, e si rallegrava, come d’una prova d’aver pensato intensamente, quando all’uscire da una breve meditazione, gli pareva che il torrente ricominciasse in quel punto a brontolare, quasi come se avesse taciuto fino allora per non turbarlo. Così lo stato sempre eguale dell’animo in cui lo lasciava l’uniformità monacale di quella vita chiusa fra le nevi, gli rendeva assai più facile di tener fermo in scuola il metodo austero che aveva ripreso. Soltanto lo frastornava qualche volta l’inserviente, che abitava sopra la sua scuola, e che a certe ore del pomeriggio, quando covava una sborniaccia, russava con tal forza, alternando delle note di trombone e dei ragli strozzati, da costringerlo spesso a interrompersi; ma di questo contava di parlare al sindaco, alla prima occasione. Del resto, anche la scuola serale procedeva bene, e, col consenso del Municipio, egli v’aggiunse una scuola domenicale di disegno a mano libera, alla quale intervennero otto alunni, tra adulti e ragazzi, e che gli servì di utile ricreazione. Il soprintendente non gli si faceva mai vedere. Una volta sola in tutto l’inverno gli comparve in scuola (per rimettergli una circolare stampata dell’ispettore) il delegato scolastico, un vecchio medico del paese, tutto pelle e nervi, con una gran bazza irta di peli bianchi: il malumore personificato. E ci aveva le sue ragioni. Era da molti anni tormentato dalla gotta, e più dai grossi dispiaceri che gli davan vari figliuoli grandi, sparsi pel mondo; uno dei quali, macchinista a bordo d’un piroscafo, gli domandava denari per lettera e per telegrafo da tutti i porti dei due emisferi. L’impressione più viva che lasciò al maestro fu quella della amichevole franchezza con cui gli mostrò la sua stima per il soprintendente, ch’egli chiamava senza complimenti: il gozzuto. — Viene spesso il gozzuto? — Di questo sarà meglio che ne discorra col gozzuto. — Ma da che fosse nata la loro inimicizia, benchè tutto il paese lo dovesse sapere, nemmen questo riuscì al maestro di farsi dire dal segretario. — Un malinteso.... — brontolò costui — non è altro.... e non so neppure.... — E disse bene di tutti e due.