Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
144 | L’ex granatiere |
a braccetto, — tu trovi delle soddisfazioni “nell’esercizio del ministero educativo?„
— Soddisfazioni e dispiaceri, — quegli rispose: — e cerco di contentarmi. Io voglio bene ai ragazzi.
— Già, — rispose il granatiere in tono canzonatorio, — tu sei sempre lo stesso. Sei il maestro del cuore. — E s’infuriò. — L’ho anch’io il cuore, corpo d’un cane! Ma me lo fanno schiattar dalla rabbia! È mia colpa se i birbaccioni mi rivoltano l’anima?... Basta: starò a vedere in questo nuovo comune: Badolino. Mi metterò col proposito di non essere il primo io a dar fuoco alla miccia. Purchè potessi sbrigarmi di questa ladra lite!
— Intanto — domandò il Ratti — che cosa s’è deciso quest’oggi?
— Quest’oggi?... Niente. Io non son mica venuto a Torino per la lite.
E il suo viso si rischiarò. Diede una stretta al braccio dell’amico, e gli confessò, facendo la schiena rotonda, che era venuto per una piccola.
Il Ratti non potè tenere il riso, tanto gli parve comica l’immagine di quel Golìa collerico chinato in atteggiamento amoroso davanti a una ragazza. — Ah! — gli disse — si vede che i banchi della scuola non ti danno abbastanza soddisfazioni.
— E a proposito — esclamò quegli, soffermandosi e incrociando le braccia, col viso acceso da capo — non è un’altra stupida birbonata, nei paesi di pretendere che il maestro celibe viva come un san Luigi Gonzaga? Ma sai che ci vuole una sfacciataggine e un’impostura.... Ma io glielo dissi in faccia a quei signori! S’informavano dei fatti miei: ieri è uscito all’undici di notte; in marzo è andato due volte fuori del paese. Cose dell’altro mondo. E dire che l’inquisitore più accanito è un marcio ipocrita di soprintendente, che prende tutti i pretesti per visitar le scuole femminili, non mica per le maestre, nota: son roba troppo stagionata per lui; per le ragazze; e va sempre in terza, dove son le più grandi. Ha la passione della terza. E non puoi immaginare gli artifizii.... Siccome conosce tutti i parenti, contadini e operai, coi quali ha degli affari, finge sempre d’aver delle commissioni da dare alle ragazze per il padre o