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Un nuovo ispettore | 123 |
soldati “portano l’immoralità„ nelle campagne? E quell’altra porcheria di farsi pagare sessanta centesimi i certificati di nascita delle persone nate prima del 1866, in barba all’articolo 147 dell’ordinamento dello Stato civile? E l’infamia di far seppellire i bimbi morti senza battesimo nel piazzale dietro alla chiesa? E quell’imbroglio del legato della contessa? E tutto il passato suo era ribruscolato, fino ai due contadinotti e alla monaca smonacata, e gl’inveivan contro ad alta voce nei caffè e nelle botteghe, minacciando di dargli qualche tient’a mente solenne, appena rimettesse il muso fuor dell’uscio.
Con tutto questo, due settimane dopo, il parroco e il vice parroco tornavano a passeggiare per il paese, l’uno col cappello sulla nuca, l’altro col cappello sull’orecchio, riguardando i nemici col cipiglio antico, e ricevendo le stesse stessissime scappellate di prima, anche da quelli che avevan gridato più forte contro tutti e due. Solamente, per tutto quell’anno, non s’intromisero più nelle scuole. E il giovane maestro non ebbe nemmen più noie dal sindaco per la scelta dei temi. Egli aveva concorso nel frattempo a un posto nel comune di Altarana, un villaggio di montagna, dove un sindaco democratico e innovatore voleva un maestro giovane, e grazie a una raccomandazione indiretta della famiglia Goli, l’aveva ottenuto. Era sicuro del suo pane e non cercava altro.
L’ISPETTORE CRITICATUTTO.
E visse in pace fino alla nuova visita ispettorale. Ebbe allora il doppio dispiacere di non riveder più il suo buon ispettore di Garasco, ch’era stato traslocato dal capoluogo del circondario, al solito, per urti avuti con le autorità, e di esperimentare nel peggior modo gli inconvenienti della mutazione. Il nuovo ispettore, un uomo sui quarant’anni, piccolo, con un pizzo alla napoleonica, e tutto vestito di nero, col velo di lutto al cilindro, non era soltanto il rovescio dell’altro per indole