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Tra la scuola e la canonica |
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saremo noi. Ma stia sicuro che per ora è un altro il bersaglio. — E si spiegò. Tutte le ire del parroco s’andavano addensando sul capo della Fanari, dell’ebrea, come quegli la chiamava da un anno e mezzo, perchè non era andata a messa la prima domenica. E s’erano rinfocolate le ire antiche per varie cause; prima perchè, mentre la maestra Manca aveva regalato un ricamo per l’altar maggiore, essa non aveva dato nulla, non solo, ma neppure aveva accettato la proposta delle sue alunne più grandi, di far un lavoro fra tutte per la chiesa; e poi perchè stava lavorando, notoriamente, a ricamare una bandiera tricolore, la quale, per “iniziativa„ di alcuni consiglieri dell’opposizione, doveva esser regalata il 14 marzo al Municipio, con la condizione che fosse inalberata d’allora in poi sull’edifizio delle scuole, dove nè in quel giorno, nè in quello dello Statuto, nè il venti settembre, non s’era mai visto uno straccio di bandiera. Il parroco era fuor della grazia di Dio per quest’ultima cosa, specialmente. Girava per le case a metter su i parenti contro la maestra “politicante„. Le aveva persin levato il saluto. Si aspettava da un giorno all’altro qualche scandalosa sfuriata dal pulpito. Ma la maestra serbava sempre il suo bel viso tranquillo e quella smorfietta del labbro di sotto.... — Una smorfietta — diceva il delegato — che tira i baci, non c’è che dire. Ah! se potessero scoprire il segreto! C’è il vice parroco che andrebbe da Piazzena a Torino a quattro gambe, come un porco. — E, a proposito, il maestro si doveva guardar bene intorno la sera, se aveva qualche pratichetta nei vicoli, perchè quel pretone era un bracco infaticabile, capace di stare alla posta tre ore a una cantonata, e se faceva presa, era la fin del mondo. E si doveva riguardare anche dai sacrestano, un vecchio disfatto, che si vestiva con gli spogli verdognoli di tutti i preti del comune. Quella rovina ambulante era mezzo secolo che faceva la spia dei maestri, e aveva già mandato a picco molti amori. — Ah! caro maestro — terminò col dire — siamo mal serviti quanto a ministri di Dio. Non c’è che don Biracchio.