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tamente all’ordine cronologico, e più m’è piaciuto di non separare la connessione delle cose e delle persone.
Il maggior merito di avere ripreso il cammino e d’essere gito avanti, e molto avanti, fu di Fra Luca Pacioli.
Se non che vissuto fra il XV e il XVI secolo, e fiorito essendo quando s’era già diffusa l’invenzione della stampa, e avendo avuto l’onore d’essere il primo, o almeno l’unico aritmetico degno di fama, che le opere sue mandasse alla pubblica luce [1], egli perciò più tosto che l’ultimo in ordine d’anni appartenente al tempo di che mi sono messo a scrivere, è da guardare siccome il primo del tempo che a quello succede. Per la qual cosa di lui non debbo io parlare: ed anche assai poco ve ne sarebbe d’uopo, perchè non gli fu ingrata la posterità; chè anzi allo splendore della sua fama è in gran parte da attribuire l’ingiusta dimenticanza dalla quale sì lungamente sono stati coperti i meriti di Leonardo.
- ↑ "... Ma il primo libro pubblicato dopo l’invenzione della stampa in Europa in materia d’Aritmetica, è quello di Luca Pacioli nativo di Borgo del S. Sepolcro in Toscana, minore dell’ordine di S. Francesco." Nuovo corso di Aritmetica Analitica di Camillo Pagliani e Cesare Arnò, Parte I.... preceduta dalla Storia di questa scienza. Modena 1842, Tipografia Camerale, pag. XLIX. La prima edizione della Somma del Pacioli è di Venezia del 1494. ma innanzi erano pure stampate, se non altri libri, per lo meno le Aritmetiche del veneziano Pietro Borgi, e del firentino Filippo Calandri pubblicate entrambe nel 1491, quella in Venezia per Nicolò de li Ferrari de Pralormo piemontese, e questa in Firenze per Lorenzo de Morgiani et Giovanni Thedesco di Maganza (sic).