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Paolo dell’Abaco, ed anche Paolo Geometra 1, e fu uno de’ Priori di Firenze pel quartiere di Santo Spirito ne’ mesi di Maggio e Giugno del 13632. Tenne scuola in Firenze; e fu celebre e pel numero degli scolari3, e per la scienza sua: per la quale vivente meritò l’amicizia e le lodi del Boccaccio; e morto ebbe l’onore di un mausoleo nella Chiesa di Santa Trinita, e che Filippo Villani ne scrivesse la vita fra quelle degl’illustri fiorentini. Egli dice: Hic geometra maximus atque peritissimus Arithmeticae fuit, et ea propter in adaeequationibus Astronomicis antiquos et modernos ceteros antecessit4. Ebbe grande abilità nell’adoprare gli
- ↑ E non già dall’aver forse illustrato l’Abacus di Gerberto, come immaginò il Bettinelli (Risorgimento, Part. i cap. i a pag. 24 e 25 in nota). E nè anche perchè fu riputato l’inventore dell’Abaco come dimentico della prima ipotesi, o pentitone, scrisse altrove (ivi cap. 5 pag. 204).
Come ora per alti fatti guerreschi la Russia e la Francia accordano ai loro Generali titoli e nomi che ricordino le loro vittorie, così gli antichi si compiacevano dare ai dotti soprannomi significativi del loro merito. E così la nobile famiglia Dondi di Padova ottenne l’appellazione Dall’Orologio, e nel regno di Portogallo un Giureconsulto boemo che vi salì a grandi onori, acquistò l’ appellativo delle Regole. - ↑ Pag. 322.
- ↑ In un sonetto in lode di lui conservato in alcuni Codici leggesi, ponendo in bocca sua il proprio elogio,
I’ fu’ lo specchio della Astrologia,
Pagol chiamato: e non trovai ma’ pari,
Ch’ho fatto già diecimila Scolari
Ottimi e buoni nella geometria. - ↑ Il Tiraboschi recando, nella traduzione pubblicata dal Mazzucchelli, questo ed altri tratti della vita di Paolo scritta dal Villani, nota che lo Ximenes non ha trovato nel testo le parole