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Pandolfo si contenessero nel Codice MS. cassinese segnato n. 3, nel quale sebbene non si faccia menzione di Pandolfo, pur rinvengonsi i titoli di molta parte dei suoi trattati accennati da Pietro Diacono, come vedremo innanzi. — Ma questo è un errore, nel quale cadde il dottissimo Can. Pellegrino, forse ingannato da una data, che è nel MS., e che è una deduzione di computo cronologico, che accenna all’anno 1063, epoca in cui viveva Pandolfo; però verrebbe a supporre il Codice o autografo, o contemporaneo. — È questa una mia supposizione, perchè non saprei investigare altra ragione, dalla quale ingannato il Pellegrino giudicò un MS. del secolo ix poter contenere le opere di uno scrittore dell’xi.
Difatti il MS. cassinese, segnato n. 3 in fol. piccolo, membranaceo, di 194 pagine, scritto in caratteri longobardi, misti alquanto di onciali romani, come presso che tutti i titoli dei capi, scritti in rosso, oltre queste, ed altre note caratteristiche, è del secolo ix per le seguenti ragioni. Nei vari calcoli operati dall’anonimo autore per ritrovare l’anno, i cicli lunari, e solari, e l’epatta, ve ne ha uno a pagina 4 nel quale comincia il computo dall’anno praesenti, più sotto indicato in lettere, cioè dcccxi. — In seguito dell’operazione è detto «ut anno venturo erit dcccxii. » — Questo argomento basterebbe dunque a fermare l’epoca del Codice all’anno 811; ma vi ha di più in conferma. A pag. 114 nella cronologia imperiale dicesi «Et inde Dominus Carolus solus regnum suscepit, et Deo protegente gubernat usque in praesentem annum feliciter, qui est annus regni ejus xxxviiii imperium autem septimus (sic)»: sicchè non cade dubbio essere il MS. compilato negli ultimi anni dell’impero di Carlo Magno. Ed il Pellegrino essere caduto in grave errore