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Trigonometria alla Nautica, e nell’averla agevolata con l’uso del calcolo decimale. Il che non deve essere inteso quasi che pienamente sviluppato essi abbiano questo calcolo; il quale, anzi, parrebbe doversi meravigliare che mentre è sì naturalmente connesso col sistema dell’aritmetica moderna, abbia tanto tardato a ricevere l’incremento e la diffusione recatagli soltanto in queste ultime e a noi prossime generazioni. Ma dico in ogni cosa essere i primi passi, come i più difficili ed importanti, così i più degni di lode, e di riconoscenza, o se tanto non vuolsi, degnissimi d’essere ricordati. Ora le regole pratiche insegnate agli antichi piloti veneziani per calcolare a mente i viaggi marittimi erano tutte fondate sopra principj scientifici di trigonometria, e i numeri sopra de’ quali operavano erano presi dalla divisione del raggio in cento parti, tenendo calcolo (per usare le parole moderne) delle due prime cifre, e trascurando le successive di decrescente valore.

Giuseppe Toaldo che pel primo osservò ed illustrò un’antica Rason del Martologio, per la qual rason se puol navegare a mente1, fu d’avviso che autore



  1. Per Martologio dubitava il Toaldo si dovesse leggere Marilogio, Regola del Mare, il che (dic’egli) pare ragionevole. Non parve molto ragionevole al Formaleoni che fosse vocabolo misto di veneziano e di greco, «perchè questo strano innesto è senza esempio nella lingua veneziana» (pag. 29). E ne consultò il dotto e celebre Abate Morelli, che gli rispose: «Pare a me che la voce veneziana Martolojo adoperata nella carta nautica d’Andrea Bianco o Martologio (è peraltro stampato anche qui Martelojo senza differenza alcuna) come nel codice illustrato dal sig. prof. Toaldo, tragga la sua origine dal greco donde molte parole veneziane è già noto che sono derivate; e la desinenza della voce ce lo dà anche a conoscere. Conghietturo che provenga, benché corrottamente, dalla voce greca