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Lauanda. figniflauando,& deponendo la colera, che hai meco, leuarài ogni offefa, che io ti hò fatta. Lauto arbore da gli antichi confecrato al fplendentiffimo Apollo, & honorato da Gioue, & confermato, & amato dalle Mufe. fignif nonore, trionfo, & ’“vittoria, per quefto gli antichi Romani ’vfanànodi coronarei vittoriofi,& trionfami di quella fronda,come mo ftraPlutarco nella vita di Romulo, &in quel la di Marcello, onde dice il Petrarca. ^rbor vittoriofd, e trionfante, _ fionor d’imperatori, & de Poeti.. Et era loro coftume di metterlo nei tempi] in membo à Gioue, ogni volta che le vittorie arrecauano allegrezza à Roma, arbore veramente celefte per il rifpetto, che li portano 1 fulmini, come moftra il Petrarca nella canzo ne. ’verdi pani. Imperò che fi dice, che mai non fù tocco da loro, ma fi tiene per certo „ che nelle cale doue fono de ifuoi rami, mal non percuota alcuna forte de fulmini, pero Tiberio Cefare orfana qualuoIta lemma tuonare di coronarli il capo di Lauro, per la tema, che ne haueua. Lauro puoi e ancora lignificare, amor durabile, quale mai per infortunio alcuno, o Ragione auuerfa cangia llile, ma Tempre du a, oc rinuerdifce, comeil Lauro. onde dice il PeE i duo mi trasformare in quel eh io fono, Facendomi d’huom vino vn lauro verde, Che >erfredda Ragion foglia non perde. Legami,ò lacci, fig io so legato,& vnito reco di tal maniera,ch’io nó polfo ne bramo^uaUie