Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
-JU.. gioifce di tal piacere, che gli occhi li chiuda in yn perpetuo fonno. imperò che feconfiderareni o, fi vedrà, che da quel’Volontario morire, neriefcevna con tentezza ineftimabile,vna dolcezza infinita, &vnapiù foaue vita, perchè i defiderij amorolì, tormentando dilettano, però il FerrarefePoeta, volendo mollrare, cheErifila GiganteflTa,guardiana del palazzo di AIcina,ha ijeua fpinta, & cacciata da feogni humanitade, & che punto in lei nó regnaua vna fcintilla d’amore, la priuò di quello colore, & meritamente, pofciache la trouò così nemica d’Amore,& amica d’ogni vitio, &crudeltade. però diceua N, nel canto fettimo alla ottaua quarta. La foprauefia di color di fabbia Su l’arme hauea, la maledetta lue, £ r a fuor, chel color di quella forte, Che i Vefcoui, e i Trelatt vjano in corte, I! quale morello colore, non per altro c portato 1 da limili religioli, fé non per far conofcere, che e (Tendo l’animo, Se l’amore loro intento,, fermo a Ile cofe dittine, &celefti poco fi curano, & fanno (lima di quelle deime terrene, & meno della morte, anzi quelle, fprezzando,come cofe di ninno momento, afpettano, che quanto prima lìa pollo il fine alla loro tela, accio che i uiluppandofi dail’inuoglio di quello > terrenoxarcere, l’animafe ne Vada à più lieto volo, là doue prima fi molFe, alla paterna fede,. & iui mirare có più fereno occhio quella bellezza, che eccede ogni bell ezza. La quale per goderla perfettamente, tanti fanti hanno lafciato fpargere il loro (angue, poco curandoli di quella morto, che noi chiamiamo vita-..