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Ogni[uà donna tofio. ogni donzella, ‘Fon[eco in opra, e con fottillauoro > Fa fopra [età, candida, e morella, Teffer ricamo, di-finiffìm oro, £ di quel cuopre, & orna briglia, e [ella, ‘Deibuon deftrier, &c. Colui adunque,che c 5 il péfierofoggiornanell’amato petto della fua dóna,confideràdo à par tea parte gli angelici fembianti, (cefi dal fommochoro, &in quelli ftruggendofì àguila di nuouo Meleagro, ne altro curando, che amando, ardendo, piangendo, & fofpirando palTare la fua vita, imrerofi può pigliar per infegna quello colore, acciò che pei quello faccia chiaro lo inrrepidoanimo, che tiene, in non curare qual fi voglia pafiìone amorofa per la cofaamata, ne la morte ideila, ma di mai femprefeguirlain vita, & doppo fe fi può, & edere contento, & ’Vago di lagnmare,&amare l’amato oggetto vino, & morto, al che aludendo il Petrarca, nel Sonetto. Amor, che nel penfier mio ’viue, & regna. diceua Chepofs ’iofar temendoti mio Signore, Se non Star[eco, fin à l’hora eftrema, Che belfinfà, chi ben amando morena. La quale dimora, quanta felicità apporti ne. gli animi noftri, mentrefiamoraccolii, & intenti nell’amato theforo, chiunque ama lo sà, ne alcuno ritronafi, quantunquefofiedi cuore adamantino, (mentre è pieno di tutte quelle gioie, che Amore ci porge per cauia della colà amata) chemilIe,&millevoltenó fprezzi la morte,poco ctuàdofi di quella, anzi non la preghi, métte