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«erchefLdice, & mantiene, con conflanza d’aJimo, ciò che hà detto, & prometto, pttgnrfta.mhA ì mpHefimi antichi, veftiuano pièno, ciò che hà detto, & prometto, per quella xnedefima caufa i medefi mi a ntict y’ ve ^ a la Verità di quello bianco colore, & li conlacra remoli’& altari, onde gli Inuitittimi Aui» onde gli tSSSsStSfStSX^ tù.&beneinenrijChevforonoal^oIm^etio^otte tù,& benemeritijChe vlorono ano nero dal primo Imperatore Ottone, Rimano ■in mane dafuccettonnello imperio, * ambiare la cera bianca nei bigelli delle lettere j me fi leg°e nelle hiftórie ael- Falett. Il creatore «di quelto, & di quell’auro hemifpero, noftro fommo bène, quando hà d etto con il puro fp xuo. ( hriflo noftro Reden tore effereil tuo diletto figliuolo, Tempre l’ha moftrato, ^fpieffo in nube bianca. Gli an geli qual uo Ita.fono£p- _ parli àgli occhi dei mortali, lempre fonoftati velli ti di bianco, dimollrando la loro pura» immacolatalìncerità, perellereveri ji del vero altifsimo Dio, tquali vediti di talco lore ftauano aflìfi fopra!a fep°lUira^i C^hrifto, annonciando alle Mane il vero Meffia efferefo dettato, nellarefurrettione del quale la S. Ghie Tali adorna di bianco, moftrandoci per tal can didezza, Chrillo puro, candido, &ìmmaculafò;etteèeafceroa F lla C eleftefua P atna.«Uadjlira del padre eterno. L anima quando e fciol ta da quello corporeo velo, & (alita alla celeflefedein grembo al Tuo fattore, non elei bianca 5 come afferma Canto Agoftmo nell inno. T e deurn. dicendo Tt lodan femore in bian e a, egrojjajchi era» De li martiri tuoi l’anime pure., Hauendo la donna del Permea, con 1 armi deU la pudicitia, ttcaftitàfoggiogato, jj»