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(come in fi lieto giorno, & in fi {bienne offit’ofi richiedala) ilquale alle diurne cerimonie con filenriomirabilifsimoneafpectaua, ne più tolto ne vide intorno al (àcrifitio ragttnati, che con le proprie mani vccife la bianca agna, &c.} oc chiamauanò qaefto bianco velbinento faceraocale, Puro,cioèmondo, catto, &fenzamacchia, ne perallro con tarhabito,offeriuanoque ito bianco animale, ò vittima, fienon per render ci certi, che li làcrificij, & offerte, che fi por<ro_ 110 à colui, che con vn Polo fguardo regge, &°éP f a l’vniuerlò, denono effere in ogni loro parte candidi, & puri,& offerti con l’interno del cuoci enza alcuna macchia di peccato. perquefta cagione la lineerà, & Tanta Fede inerirò di effere ’Vellita di tal’habito, come inoltra Virgilio

  • ì e ’ primo della Eneida in quel ’verfo. Cana Fi«es.

& Orario neli’oda $ 5. & più modernamene d diuino Ariolto nel canto ventefimo primo, _ "einfifflie inoltra quanto ella debba eflerein"ttaua mCnte feruaCa ’ però diceua nella prima fune intorno crederò, che flringa Soma, cosi, ne t osi legno chiodo, Come la Fé,ch’vna bell’alma cinga, DelJuo tenaceindijjolubilnodo, dagli antichi far, che dipinga, Da [anta F’e, vefiita in altro modo, Dhe d‘vn vel bianco, che la copra tutta, r. C * fnfolpunto, vnfol neo la può far brutta. quelli che facrificauano à quelto fimulacro, e neila h° inuolta la mano in -vn panno bianco, Virgilio, 8Tciò per lignificare-», t«6 e c ° Pe cominelle all’altrui fede, fi debbono Ce, er c(cerere, &Tornare con pura, &femplì‘ealta, la prometta Fede, però è detta Fede, perchè