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Jore incarnato, dicédo il fopranominato Poeta nei canto ’ventefimpfettimo, allaottaua fi. Trà cui di Stordilanjedea lafiglia, Che di duo drappi bauea le ricche gonne, Idvn d’vn roffo mal tinto, e l’altro verde, M a ìlpnmo quafi imbianca, e il color perde. Il quale non è altro, che quefto colore incarnato, che è propriamente vn rodo mal tinto, cioè, che perda il colore, &èaltrimente detto rofato dalla rofa, la quale, come raccontano lefiuiole, «a da principio bianca, poi così tinta dal lingue di Venereja quale correndo per difende refi dio amato Adone dal furor di Marte, inaue datamente pofeipiedi fopra le acutifsime fue fpine, &il fàngue che ne vfci fuori fù cagione, c he d’indi in poi ne nacque la rofa così colorita. Però diceria Achille Tatio nel libro fecondo dell’Amore di Leucippe, & Clitofonte, che fé Gioire hauefle voluto fare vn Re fopra tutti i fio ri, batterebbe fattola rofa, perchè oltre federe ornamento della terra, fpleri dorè delle pian te, de occhio dei doriche à gmfa di folgore nfpten de, ella fpira amore, 3 i è mezana à far confeguir i piaceri di venere. per quello è fiata pofta dai Poeti, per l’amorofo piacer e,coni e inoltra il fopra nominato Ariofto, nella ottaua di fopra del canto primo, & ancora nella ottaua 33. dei canto decimo nono, dicendo Angelica à Modor la prima rofa Coglier lafciò, non ancor tocca innante.
- ero diflero gli antichi Fi lofofi,qfto fiore piglia,
re l’odor,e’1 color fuo dal terzo a lo,dalla ftella "enere, da gli antichi tenuta dea de i piaceri auiorofi, & madre d’Amore,& diflero, chetoniPre parlaua con la bocca rofata, cioè di cofe aOiorofe, & de i fuoi piaceri» Se diletti,fimilmen-, teU