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tal caute ei tiene l’arco, le teette, & il fuoco co. nofcerà quan to ila vendicatalo, per quelìo l’Alciatonei Tuoi Emblemi dilTe lui edere domatore de’ Leoni, perchè ogni cote à lui foggiace, co me il Petrarca inoltra, nel fonetco. Per far vna leggiadra fua vendetta.però pofero fall di que-t Ito colore à 1 fuoi deltrieri, che altro non lignificano, fe non le fubite, & penofe vendette, che fa cader fopra gli innamorati, quello fdegnofo Amore, horafaettandoli, hora ftratiandoli rubando loro i cuori facendoli patite mille torme ti, & motti, come inoltra il mcdetimo Poeta nel capitolo quarto d’Amore, dicendo Seguimmo il f’non de le purpuree penne ’ f De’ volanti Cor (ter, per mille fife M Fin che nel regno di fm madre venne, ji. Die rallentatele cathene o feofe, | f,; CMa (Irat iati per fetue, e per montagne,W&DQ: „ Tal che, nefunfapea, in qual mondo foJJ L’animofo Ruggiero infiammato al la vencto|a t contro Leone A ugnilo, per palefare l’animo fu» ( poiché per il vifibile cono’fciamo l’inuilibile) fprezzò il celelte feudo, & diè doglio al vermi gho, come.moitrai’Arioltonel canto quaranta fimo qu irto, alla ottaua77. dicendo sì questa impreja non li piacque torre 1 ‘zAquiia bianca nel color celeste, _ M a vn candido Liocorno, come giglio, Cuoi ne lo Jcudo, e il eampo habbia vermiglio. Imprela pigliata per limile elfetto, dall’altiero: feroce, & crudo Rè di Sarza, cornei! vedenel canto quarto decimo alla ottaua 113. 1! Digefto miouo libro ledale, nel quale li tratta de’ aelito,.t cofe criminali. fi cuo pi e di cuoio rodo. & fanguinolente, cornee manifelto a i Signori Le£Ìfti,&queito per inoltrare, che coloro, che fa«4 B 3 tanno