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«a’poftoil fine al fuo ftame. IlquaJe’vjb infino à hoggi dì fi tiene--, àC (erua apptefTo di noi, & malfime nella morte de vergini, de bambini,& di quelli, che ancora non fi tono fottopo fti al nodo matrimoniale.oltre di ciò fi vede fem Ipre, nel dimoftrare le allegrezze, vfarfi il vetde da o<mì vno,come nella felhuità de facratitem pii, nelle nozze, ne i giuochi, nelle elofite, & trofei, pero gli A theniefi in fegno dell allegrezza del ritorno, che fece Teleo da Creta finendo ammazzato il Minotauro, deliberatoli dal tributo,ogni anno faceuano vno fpettacolo,oue ro torneo, nel quale non fi vedetta altroché ver di fiondi,come moftra Plutarco nella vita di i e feo. il fimile ci moftra il diuino fpinto, che can tò i fopra humani fatti di Ruggiero, nel canto quarantèiimo, alla ottaua 31. dicendo Con pompa trionfai,eonfeflagrandc Tornare infume dentro à la cittade, Che di fiondi verdeggia, & di ghirlande, Coperte a panni jon tutte le firade, ZJembo d‘herbe, e di fior d altofifpande, Che fopra, e intorno^ a 1 vincitori cade, Che dà veroni-, e dà finefire amene Donne, e donzellegittano à man piente • Nelle felle fimilmente in fegno diletitiafi vedono fregiate di verdi, & allegre fiondi, & le ca fe, & le porte, & le fineftre, & le tram. per quello la fama Chiefa Roman a, nel giorno delle pai me,imitando quelli di Gierufalemme, per 1 allegrezza del “"venuto Melila, & Signor noftro, il quale portò la pace, & la vittoria dalla celefte» & paterna fede, & lafciola à noi in terra, ci porse il verde oliuo.Diremo aduque per quelle ragioni.