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la signora fiamma | 89 |
di una vecchia dama e d’un vecchio signore coperto di decorazioni, con la dedica sotto, in tedesco: alcuni libri ascetici, una cestella zeppa di biglietti di visita e un albo di studi dal vero all’acquarello, che portava scritto sulla prima pagina il nome della signora Leonora Fiamma, pittrice di camera di S. A. R. il granduca Leopoldo di... In un angolo del salotto vi era un’arpa polverosa.
La signora rientrò dopo qualche minuto, posò la candela e un piccolo portafogli sul tavolino ovale che stava davanti alla poltrona, disse a Cortis che la sua amica in quel momento aveva bisogno di lei, e che egli era libero di aprire quel portafogli e vedere. Sarebbe tornata più tardi.
Cortis, rimasto solo, dovette certo esercitare un violento impero sopra di sè; perchè, prima di aprire il portafogli, si piantò i pugni sulla fronte, gittò via, con uno scoter furioso del capo, tutte le debolezze che potean turbargli il giudizio. Quando si scoperse il viso era grave, ma pacato.
Gli venne alle mani, anzitutto, una lettera del dottore P... vecchio amico di suo padre. Appariva da questa lettera che, nel 1857, più di un anno dopo la sua uscita dal tetto coniugale, la signora Cortis aveva scritto al marito implorandone il perdono. Il dott. P... le rispondeva, per incarico avutone, che non vi era nessuna disposizione per accordarlo; aggiungeva poi di suo, a quest’amaro messaggio, una lunga coda pietosa d’incoraggiamenti, di consigli, di vaghe speranze per l’avvenire. Il dottor P... era stato collega di Cortis seniore come medico militare in Crimea, mentre la signora Cortis si lasciava sedurre ad Alessandria. Scoperta infedele dal marito al suo ritorno,