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per lui, per lui! 69


che incominciava a pesar loro. Ella rise, prese una mano allo zio, vi fece su un discorsino tutto vezzi, col ritratto d’una zia ideale, d’una bellezza matura e maestosa...

«Misericordia!» esclamò a questo punto il conte Lao che sulle prime, malgrado il suo stupida, si divertiva della proposta. «So cosa vuol dire. Grazie tante. Un barcone in fascio!»

Litigato un poco, ritornarono in giardino a braccetto, vi trovarono un vetturale di Villascura ch’era stato fatto chiamare dal barone Di Santa Giulia, perchè la contessa Tarquinia non poteva dare ad Elena, quella sera, i cavalli di casa, dovendo fare l’indomani una visita alla villa R...

Il conte Lao andò sulle furie, dichiarò ad Elena che i cavalli di casa dovevano servire per lei e che guai se ell’aprisse bocca; poi intimò al vetturale di andarsi a intendere per la visita dell’indomani con la contessa Tarquinia che usciva appunto allora insieme ai suoi ospiti dal boschetto degli abeti. Il barone discorreva con Perlotti, distratto, guardando sua moglie e il conte Lao. Non s’era ancor trovato solo con sua suocera, non sapeva quindi dell’annuncio, datole da Elena circa il danaro. Ora Elena doveva aver parlato allo zio mentre loro erano a messa. Con quale frutto? Gli parvero tutt’e due di buon umore; si rallegrò. In quel punto un domestico uscì dalla sala, venne ad annunciare l’arrivo di una comitiva di signori dalla città.

«Elena, Elena!» esclamò la contessa spaventata «aiutami, cara te, per la colazione, va là, disponi. A quest’ora, benedetti da Dio!»

Ella corse incontro ai nuovi arrivati con Perlotti,