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per lui, per lui! | 67 |
«Che idea ti salta di condurmi in questa scatola?» brontolò il conte Lao chinandosi per entrare.
«Sentite» diss’ella «che orso senza gusto e senza cuore!
Lo trasse a sedere sul piccolo divano, gli fece ammirare per forza la vista delle praterie, della montagna, il nido civettuolo dall’impiantito di noce alla colomba dorata, nel mezzo del soffitto, dove convergono le pieghe del padiglione bianco e rosa.
«Sì, sì» conchiuse Lao, «una vecchia bomboniera vuota e unta. Dunque?
«Non hai proprio fede in me, zio? Vuoi tante ragioni per farmi un piacere? Via, non impazientarti! Ti dirò, ti spiegherò. Sei molto amorevole, però, in queste ultime ore che passo qui!
«E tu tienti i tuoi misteri, che Dio ti benedica!» esclamò il conte Lao, buttando via il cappello. «Camperai un secolo di più. Oh santo Dio!
«Zitto, zitto, zitto» l’interruppe Elena. «Adesso ti dico tutto. Bei misteri! Se non c’è niente! Capisci? Niente. Ne ho discorso con mio marito stamattina e lui non ne parlerà più.
«Benissimo. Ma, e allora, perchè devo recitare la commedia io?
Elena battè il piede a terra.
«Come sei duro, zio! Non capisci niente!
«Durissimo» rispose Lao, «non capisco niente di niente; manco di prima.
«Ma per la mamma, per la mamma! Perchè mio marito ha sempre trattata questa cosa con la mamma, perchè le ha sempre detto che non sarebbe partito senza questo denaro, che ne aveva assolutamente bisogno; e ora, mi par chiaro, bisogna salvare il suo