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un intervento | 271 |
«Così, niente» diss’ella. «Non parlo più.
«Che sciocchezze!» grugnì lo zio. «Avanti, avanti!
«Senti, zio» replicò Elena rossa rossa. «Ti ho telegrafato tre giorni fa per Daniele, ma poi ti avrei telegrafato egualmente per mio marito e, se tu cominci così, è inutile!
«Avanti!» brontolò il conte.
Elena si strinse nelle spalle, chinò il mento al petto, guardandosi le mani.
«Così no, già» diss’ella.
«Oh!» gridò l’altro «se è mezz’ora che ti dico: avanti!
Elena alzò il viso, guardò un poco suo zio e poi disse a mezza voce:
«Rovina.
«Avanti» ripetè Lao senza scomporsi.
Elena si fece a narrare quanto sapeva di suo marito sino al convegno avuto da lui con Daniele Cortis per l’affare della Banca.
«Cosa c’entrava Daniele?» disse Lao sorpreso.
«Credo che ci sia entrato per aiutarlo» rispose Elena col tono di chi deplora ciò che racconta.
«Lui?
«Lui. Io non avrei mai voluto questo. Una volta pregai Clenezzi da Cefalù, che facesse certe pratiche nell’interesse di mio marito, relative all’affare di cui t’ho detto. Clenezzi era ammalato e ne incaricò Daniele. C’è entrato così.
«Va bene» rispose Lao tra ironico e rassegnato. «E dunque?
«E dunque ieri Clenezzi è venuto da me e mi ha detto che si sentiva in dovere di riferirmi cose assai