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CAPITOLO XI.


Tra Cefalù e Roma.


Alla baronessa

Elena di Santa Giulia, a Cefalù.

Roma, 19 gennaio 1882.

Elena,

Una sola parola.

Tu sei andata in Sicilia, lo scorso luglio, con le febbri, e non hai mai scritto niente a tua madre, che lo ha saputo per caso, pochi giorni sono, dal senatore Clenezzi. Hai fatto credere che saresti ritornata nel Veneto ai primi d’ottobre, e poi hai trovato un pretesto per differire sino agli ultimi. Agli ultimi d’ottobre hai scritto che l’apertura del parlamento era vicina e che non ti pareva opportuno di fare un viaggio così lungo per tornare subito sui tuoi passi fino a Roma. Il parlamento fu aperto; tu hai desiderato vedere un po’ dell’inverno siciliano, venire a Roma dopo le vacanze di Natale. Ora tuo marito è qui solo. Egli nemmeno risponde alle lettere di casa Carrè; notizie sicure e precise da lui non si possono avere. La zia Tarquinia partirebbe per la Sicilia se lo potesse. Disgraziatamente Lao è a letto, come sai con l’artrite, ed ella non può muoversi senza