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interni della Chiesa, salvo il diritto di tutela sulle sue proprietà; bisogna che il governo mostri sempre col suo contegno di attribuire un altissimo valore allo spirito religioso.

Solo le frasi relative all’istruzione e alle associazioni religiose turbarono l’uditorio che lasciò passare in silenzio il resto di questo periodo scabroso.

«Voi mormorate, signori» esclamò Cortis, «ma io mi figuro quali meno benevoli accoglienze otterrei se avessi mai l’onore, come non me ne mancherebbe l’audacia, di dire a un’adunanza di sacerdoti quale dovrebb’essere, a mio avviso, la condotta del clero per il maggior bene della religione cattolica. I vostri radi sussurri mi hanno risvegliato in mente un ricordo di scuola. Io ricordo aver inteso descrivere a scuola certi grandi banchi di conchiglie viventi che, giacendo sul lido del mare, si aprono al sole, fanno udire, chiudendosi, un largo mormorio ogni volta che qualche nube lo oscura. Lasciatemi credere che avete trovato nelle mie idee molto più sole che ombra.

«Debbo poi dichiararvi che io stimo ancora alquanto immatura la formazione di questo futuro partito, e che perciò non vi era ieri, non vi è oggi alcuna opportunità di segnarne le basi in un programma elettorale, anche perchè una complicazione estera, collegata con la nostra politica ecclesiastica, potrebbe costringere temporaneamente lo Stato ed essere meno liberale nei suoi rapporti giuridici con la Chiesa. Non avrei dunque parlato se non ci fossi stato spinto dall’avvenuta pubblicazione, se il vostro desiderio non me n’avesse fatto una legge.

«Sollecito di obbedirvi, non ho considerato, ho sdegnato considerare il pericolo che troppo aperte e