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qui minutamente degli amori dell’Osio con suor Virginia, sarà per noi di presente ommesso, perché l’udrem fatto di bocca dalla Signora medesima: solo avvertiremo che qui comincia a venir in campo quel prete Paolo Arrigone, a cui nel processo è serbato sì largo posto sul chiudersi, il qual faceva da segretario all’Osio nella sua corrispondenza epistolare (de’ primi tempi) con suor Virginia, e ardì lei ricercare d’amore, ributtato collo sprezzo più oltraggioso, e rinfacciategli le colpe a cui si era infelicemente lasciata tirar da lui suor Candida (1). Stacchiamo da quelle brutte pagine alcune righe accennanti a’ rimorsi di suor Virginia, ed alla sua intenzione, che, pur troppo, allacciata com’era per ogni verso, non sortì effetto, di volersi convertire: eccole: « L’Osio avea fatte fare più di cinquanta chiavi contraffatte; perchè suor Virginia, che non voleva stare in quel peccato, le gettava nel pozzo; ed ci le tornava a far fare ». Una frase di suor Benedetta fa comprender che l’Osio doveva essere un bellissimo giovine: nel racconto, che, alla sua volta, fa degli amori della Signora, narra che questa, la quale non vista stava, una delle prime


  1. Fra gli allegati del processo, i quai ne costituiscono raccolti il fascicolo settimo, alla pagina 532, è da vedere una lettera di suor Virginia a prete Arrigone, scritta e firmata da lei in cui non saprebb'essere più energicamente espressa la indegnazione: ne trascrivo alcuni periodi per dare un' idea dello stile della Signora. « Sono informata che da quel huomo infame e vituperoso che sej, la tua sfacciataggine è arrivata a tale colmo che aij messo in ordine le solite tua malvagità contra l'honor mio: per il che stupischo de la clemenza di Dio, che, avanti che tu ti parta dall'altare, non li faccia sfavillar focho, et portarti via da cento para di diavoli. E però sappi, per il batesimo santissimo che porto in testa, e da quella che sono, che ti voglio far conossere da chi non ti conosse, et mostrare per che conto contro di me sij viperato a questo modo: et ti farò conossere per quel perverso e sacrilegho che sej, arrivato a tutte quelle insolentie che sa tutto il mondo, sino alla presuntione di tentare anco qui dentro le Spose di Gesù Cristo, et procurare in tutti li modi di macchiare l’honore di questo monastero, come apare dale lettere che, in testimonio di questo, tengho riservate presso di me.... »