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num S. Ursulæ dicti oppidi, sic decernente D.no Vicario; et posita in quodam cubicolo superiori, retulerunt dictæ moniales vestimenta omnia et ipsam monialem madefactum, et multis vulneribus affectam in capite; quibus adimpletis

Sant’Orsola in detto Borgo, così prescrivendo il Sig. Vicario; e riposta in una cella superiore ove le Suore la spogliaron de’ vestimenti bagnati, e lei, gravemente ferita nella testa1 , posero a giacere. E poiché ciò fu a buon fine


  1. Potrà parere interessante leggere nel suo contesto originale, ed ingemmata di tutti i suoi strafalcioni, la seguente diagnosi, stesa dal barbier-chirurgo Vimercati, delle condizioni patologiche nelle quali, chiamato da Monza, trovò suor Ottavia; eccola, come giace negli Atti, corredata da una introduzione e da una chiusa in latino:

    Incontinenti supervenit vocatus Joh. Ambrosius Vimercatus barbitonsor et chirurgus oppidi Modoetiæ, ac ipsus monasterii S. Margaritæ, ad effectum medelam præbendi vulneribus dictæ mulieris; qui chirurgus detecto capite ipsius mulieris; qui chirurgus detecto capite ipsius mulieris, quod erat coopertum sudariolo, visum ac repertum fuit ipsam esse affectum in capite vulneribus infrascriptis.

    Sorvenne, tosto chiamato, Gio. Ambr. Vimercati barbiere, chirurgo del borgo di Monza e dello stesso monastero di Santa Margherita, ad effetto di medicar le ferite della detta femmina: il qual chirurgo, scopertole il capo, ch’era cinto da un pannolino, trovò che era affetto dalle seguenti ferite:

    » Una ferita dalla parte stanca vicina al polso verso la fronte, tonda, larga come una parpagliola; un'altra simile, e nello stesso luogo dall’altra parte; un’altra sopra il muscolo temporale dalla banda sinistra, longa un quarto d'un deto della mano; un’altra vicino a questa della medema grandezza; un’altra dalla medema banda sopra l’orecchio, piccola, e un’altra vicino a quella in triangolo, longa un mezzo deto; un’altra poco più alta nella quale si scopriva l'osso, longa un deto fatta in triangolo; un’altra più basso in mezzo alla testa verso la gnucca di longheza d’un deto; sopra questa cinque ferite vicina una all'altra di largheza un mezzo deto per una, con la cotica staccata dalla testa, per le quali ferite si scopriva l'osso; un’altra ferita grave e lunga più d’un deto con un poco di triangolo, per la quale si vede l'osso; dall'altra parte una ferita longa come un deto fatta come in triangolo, per la quale si vede l'osso, et vicino a quella due altre piccole.

    Item affecta est vulneribus, in manu dextera, infrascriptis

    Similmente trovasi affetta nella mano dritta dalle seguenti ferite:

    » Una nel deto indice, qual gli ha rotto l'osso vicino al nodo della mano, et insieme la carne; un'altra poco più alta nella mano sopra