suo giardino, che confina col nostro monastero; e le
monache stavano ad un finestrolo d’una camera che guarda dentro detto giardino. Prima l’Osio faceva all’amore
con una scolara chiamata Isabella degli Ortensii di Monza, la quale andando nella corte delle galline del monastero, si faceva vedere all’Osio che ascendeva su d'un
albero, e di là gettavale frutti; di che sendosi accorta
suor Virginia, cominciò essa a fare all’amore coll’Osio
dalla finestrola d’una camera dove abitava suor Candida,
e che risponde nel giardino dell’Osio; di che sendo avvisata, andai a vedere un dopo desinare alla camera di
quella monaca; e trovai che stavansi serrate dentro suor
Candida, e suor Virginia, onde mi venne in pensiero
di scoprire che cosa si faceva; e così andai sul solaro
del grano, e di là vidi che l’Osio, da me ben conosciuto,
stava in giardino e guardava in su verso quella finestra;
che appunto allora stava ritirato per l’omicidio che aveva
eseguito nella persona di Giuseppe Molteno. lo, vista
questa cosa, tornai a dette monache, e dissi loro che non
istava bene andar a quei finestroli, e comandai per santa
obbedienza che non ci andassero più, facendo sapere
ch’era cosa da recar disonore a tutto il monastero, e
che avessero riguardo al decoro di casa loro; ed esse fecero buon volto che non era vero. lo aspettai un giorno
ch’erano tutte all’Officio, e, sendo aperta la camera di
suor Candida, entrai dentro, e vidi che, ponendo uno sgabello sotto a’ piedi, che ne feci l'esperienza, si poteva
parlare dal finestrolo con quelli ch’erano nel giardino, e
si poteva anche vedere; ond’io lo feci stoppare. Quattro o
cinque mesi dopo fui avvisata che suor Virginia andava ad
una finestra del prestino di questo monastero, che guarda da un’altra parte in un altro giardino dell’Osio, e che
stava là a guardare; di che la sgridai ben bene; ed
essa sempre negava che fosse vero; e, perchè serviva a portar le ambasciate un Giuseppe Pesen, gli diedi com-