Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/241


jura Fisco aquisita, a quibus nullo modo recedere Sua Dominatio intendit respectu suæ personæ;

respondit:

fatte ha già acquistato dei diritti, a cui Sua Signoria non vuol menomamente rinunziare;

rispose:

» dico che quel che ho detto non è la verità, mi: che volete che dica?

Richiesta s’ella ha mai data alcuna polver a Maria di Sparamani, rispose negativamente.

Tunc Judex mandavit per me Cancellarium legi constitutum Luciæ Cavedenæ factum heri in illa parte in qua dicta Lucia exponit pulverem datam per Benvenutam Mariæ Sparamani: quo lecto,

respondit:

Allora il Giudice ordinò ch’io leggessi quella parte del costituto di jeri, in cui Lucia dichiara d’aver dato a Benvenuta la polvere da ministrarsi a Maria Sparamani. Lo che udito leggere,

rispose:

» non è vera gnente.

Admonita ad dicendam veritatem, et ad magis illam convincendam de mendacio, Judex mandavit adduci Luciam ad præsentiam ejusdem Benvenutæ: qui cum adducta esset...

Fu ammonita che dicesse la verità; e affin di meglio convincerla di bugia il Giudice ordinò che Lucia fosse menata a confronto colla Benvenuta: la qual Lucia poiché venne...

qui c’imbattiamo in un diverbio ch’è troppo lungo e sconcio per poterlo riferire intero: eccone un saggio e ci pensiamo far cosa grata a’ lettori presentandone loro il facsimile stato cavato dall’originale col sussidio della fotografia, ridotta a metà grandezza.

» Lucia. Sì ch’è vera; e fu a casa tua avanti le vendemmie che ti m’ha dito — te sai, Lucia; ho dato de quelle polver sotto al naso alla Maria; ma stimo d’averghen dato troppo puoco che non abbi potuto far effetto.

» Benvenuta. Non è vera, nè sarà mai: ti menti per la gola bosiadrona, bardassona che ti se’!