Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/218

212


striata la moglie del cancellier Frisinghello, indi a poco trapassata;

» oglio comune,

» finocchio pesto,

» ravano,

» aglio,

» polver d’ossi di morti;

» e queste robe si mescolavano insieme, e il diavolo ci metteva drento ancor lui certa polvere.

Il 3 dicembre, Dominica (la Menegota, o Tomaseta, madre di Lucia) fu riassunta ad esame, e richiesta s’era disposta a dire la verità meglio che non avea fatto il 27 novembre, rispose:

» sì che ho deliberato di dire la verità; e Vostra Signoria cominci ad interrogare, che quel che saprò volontieri dirò.

Noi pensiamo che questa vecchia fu talmente maltrattata durante la settimana passata in carcere, che perdette interamente il coraggio e la forza di persistere ne’ suoi dinieghi; ed ecco come avvenga che or la troviam pronta, non dico ad inventare (la fantasia le difetterebbe a ciò) sibben a confermare tutto che le sarà intimato di confessare.

Richiesta dello stregamento di Cristoforo, negò d’avervi partecipato: le furon comunicate le deposizioni a suo aggravio della Mercuria, e della sua propria figlia Lucia; persistette a negare. Lucia fu allora chiamata per essere messa a confronto con sua madre, e le disse:

» sì che eri presente quando fu fato l’onto in casa di Dominica Gratiadei, et anco venisti con noi quando striassimo il Cristoforo; e però ricordatevi bene, che, per segno, quella sera la Dominica aveva cotto delle verze, e ne diede a voi da mangiare.

La vecchia, avendo riflettuto, rispose:

» adesso mi sovviene ch’è vero;

e confermò le dichiarazioni di Lucia; però, come costumavano quelle sciagurate, aggiunse di sua testa altr’e-