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gliono li signori praticare, che, pestandovi sopra, sariano andati in bordello; e mi diede il pomo suddetto, et era verdame o gentil.

Richiesta se adoperasse l'ostia all’uso indicatole, rispose:
« non lo feci perchè non meritavano, e non volsi.
Richiesta come sappia che madre e figlia sono streghe, e s’ ella stessa non reca sul proprio corpo un qualche bollo diabolico, rispose:

» un giorno, sara circa quattro anni, questa Tomaseta, o Menegota, con un ferro fogato, lungo cinque diti, che pareva un sigillo, e credo ne fosse, mi fece nella spalla zanca un segno senza gran male, e mi brusò via la carne.

Richiesta perché abbia consentito a lasciarsi bollare, dove ciò avvenne, e s’ella rinunziò a qualche cosa relativamente alla Fede, rispose:

» ero in mia casa quando mi fece tal segno; e m’insegnò, prima del bolo, che dovessi chiapar il Santissimo, et operare di simili eccessi: nel medesimo atto che mi bolò m’indusse a renuntiare al battesimo.

Richiesta in quai termini facesse quella rinunzia, rispose:

» io era al fogo, e ragionavimo di simili cose, e mi disse che dovessi renuntiare al battesimo, alla confessione, e a tutti li Santi; ma io non volli renuntiare nemò (altro che) al battesimo, come feci, dicendo renuntio; però dimando perdono a Dio benedetto.

Richiesta dove Lucia e sua madre dimorasser allora, rispose:

» abitavano a Nogaredo in casa del Menegato.

E soggiunse:

» quel bolo o segno mi fu fatto, addesso che mi ricordo, avanti che Lucia avesse figli, e credo sia circa dodici anni.

Qui nel manoscritto c’imbattiamo in un segno come il seguente