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i figli che aveva avuti da Giove, e che la infelice madre, perduta la vista a forza di piangere, ottenne dal suo divino amante di potersi trasformare a proprio talento, e divenne il terrore delle puerpere, succhiando il sangue di lor bamboli, o rovinandoli con porgere lor le mammelle: Apulejo e Luciano attribuiscono simili malefizj alle Maghe Tessale: il Talmud accenna d’una Lilith che penseguita a morte i neonati.

Queste ubbie passarono al Medio Evo, somministrando materia a leggende, che maritano il terribile al comico, il misticismo all’empietà: legislatori e dottori le proscrissero, le respinsero; ma il volgo le accettò; e venner a confluire nel torbido mare delle Scienze Occulte.

Fu creduto che le streghe, sempre in movimento, s’adunavano in certi siti preferiti, in forma di gatti, di scimie, di gufi, per abbandonarvisi a strane orrende orgie: corse voce che là si mangiasser esecrabili carni, si commettesser inenarrabili oscenità, e vi si vilipendessero i riti cattolici con empie parodie.

Nel secolo XIV fu opinione comune, che i malvagi avevano trovato modo d’impetrare dal diavolo piaceri che non avrebbon osato chiedere a Dio; e ciò pel convenuto prezzo della lor anima.

Nel secolo XV le Scienze Occulte costituivano il ramo più ammirato e ricerco delle umane cognizioni: chiedevansi a zibaldoni magici e cabalistici la predizione, e la spiegazione d’ogni avvenimento: considerando i fenomeni naturali come altrettanti prodigii, piacque ricorrer alla negromanzia per modificarli o impedirli: un fanciullo preso da mal caduco, un adolescente che andava spegnendosi per etisìa, un subitano arricchimento, un temporale devastatore, una combustione spontanea, il mal d’amore, e la gelosia che lo martella, venivano posti nella categoria de’ malefizj; e si ricorrea, per isventarli, a patti col diavolo.

Dal momento che fu ammesso avervi modo di comunicare colle potenze infernali, le s’invocarono di frequente,