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rit ad ipsum liber casuum conscientiæ legendus, (ipso presb. Paulo consultore)

2.° quod, ad effectum de quo supra, dictus presb. Paulus baptizaverit calamitas, easque tradiderit præf. Jo. Paulo Osio, qui accedendo ad parlatorium d. monasterii noctu (eodem presb. Paulo conscio et concomitante, sed remanente extra parlatorium pro custodia) eamdem calamitam, prius ab ipsomel Osio deosculata, ac linita, tradidit præfatæ sorori Virginiæ similiter deosculandum, ac lambendam;

3.° et hic ipse Paulus Arigonus fuerit causa principalis et immediata quod commissa, et patrata fuerunt infrascripta atrocissima et detestabilia delicta;
primo, quod Jo. P. Osius, per multos annos ingrediendo ad libitum septa monasterii sanctæ Margaritæ, carnaliter cognoverit præd. sororem Virginiam, in ea, et in eodem lecto pernoctando, cum susceptione duorum filiorum, ipsam monialem etiam e monasterio educendo, et ad domum propriam adducendo;
secundo, quod idem Jo. P. Osius timens ne quædam Caterina de Meda monialis non professa in d. Monasterio, familiaris dictæ sorori Virginiæ, informata de comercio præfato, illud superioribus patefaceret, eamdem Catherinam, noctu, quodam instrumento,

libro di casi di coscienza (tutte cose di cui l’Arrigone fu consigliere);


2.° che agli intenti di cui sopra il detto prete Paolo battezzò calamite, e le trasmise all’Osio, il qual venutone notturnamente al parlalorio delle monache (accompagnandovelo l’Arrigone, rimaso fuor del parlatorio a far la guardia) le consegnò baciate, e lambite a suor Virginia, acciò similmente le baciasse e lambisse;




3.° che il medesimo Arrigone fu causa principale e immediata che si commettessero gl’infrascritti esecrabili misfatti;


primamente, che l‘Osio, avendo per molti anni avuto libero ingresso nel monastero di santa Margherita, vi tenesse viva una rea tresca colla predetta suor Virginia, la rendesse madre di due figli, e più e più volte la cavasse dal convento, conducendola alla propria casa;


in secondo luogo, che l’Osio, temendo che una certa Catterina da Meda, conversa che non avea fatti i voti, e stava a’ servigii di suor Virginia, informata di quella tresca, se ne aprisse a' Superiori, di notte tempo, valendosi d’un certo ordigno, parte di le-