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66 | iii. egitto: sulle rocce e sui papiri |
ma divengono gradualmente oggetto della nostra contemplazione ed entrano infine a far parte del regno dell’intelletto” (9a).
In effetti, gli affreschi tombali ci mostrano gli agrimensori,
o tenditori di corde, intenti a misurare i campi. Il loro procedimento è piuttosto semplice. Presa
una corda abbastanza lunga, vi fanno 13 nodi a distanza
regolare, in modo che la corda risulti divisa in
12 segmenti uguali. Il primo e l’ultimo nodo vengono
riuniti. Quando si deve effettuare qualche misurazione,
per delimitare un campo o le fondamenta di un
edificio o altro, è importante definire innanzitutto un
angolo retto. Per far questo è indispensabile la corda
con i nodi: dopo aver fissato uno dei nodi a un paletto,
si tende la corda fino a formare un triangolo rettangolo
i cui cateti sono lunghi rispettivamente 3 e 4
segmenti, mentre i restanti 5 segmenti formano l’ipotenusa.
Tenditori di corde al lavoro.
Alla base della tecnica dei tenditori di corde c’è il
“teorema di Pitagora”, e i numeri 3-4-5 formano una
delle cosiddette terne pitagoriche le quali, applicate
alle corde, danno sempre un triangolo rettangolo. Altre
terne sono 5-12-13, 15-36-39, ecc. Per gli agrimensori
egizi è necessario determinare angoli retti, in
modo che i campi di forma irregolare possano essere
divisi in triangoli rettangoli o in trapezi rettangoli,
dalla superficie facilmente calcolabile.
Le misurazioni con le corde sono effettuate non da