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8. traguardi: alcuni esempi 49


In tavolette astronomiche dello stesso periodo, invece, lo “zero” viene usato anche in posizione finale o iniziale. In quest’ultimo caso è possibile annotare senza ambiguità le frazioni sessagesimali dell’unità.

Il sistema sessagesimale dei Babilonesi è ripreso dai popoli vicini, con gli adattamenti resi necessari dalla diversità della scrittura. Adottato per misurare il tempo (ore, minuti e secondi) e gli angoli (con impieghi non solo in geometria, ma anche nella navigazione marittima ed aerea, in astronomia, ecc.), è giunto fino a noi.

Al contrario, l’invenzione di un segno con significato “zero” è talmente in anticipo sui tempi che non viene recepita da nessuno, a parte gli astronomi del periodo ellenistico; eppure rappresenta una scoperta fondamentale per qualsiasi sistema di notazione posizionale.


8. Traguardi: alcuni esempi

L’esposizione fatta finora può far pensare che i Mesopotamici sappiano soltanto annotare dei numeri o eseguire calcoli elementari, magari con l’ausilio dell’abaco che conoscono già 1000 anni prima di Cristo.

Le nostre conoscenze su questi popoli superano di gran lunga quelle che abbiamo su ogni altro popolo antico, Romani compresi, grazie alle tavolette di argilla da loro usate per la scrittura e che sono meno deperibili di altri materiali “scrittori” usati nell’antichità: papiro, pergamena, foglie... Molte sono le tavolette, riguardanti la matematica, ma il fatto che in esse siano riportati problemi ed esercizi su casi specifici ha fatto credere che non si fosse raggiunto un sufficiente grado di astrazione e di generalizzazione. Pare più probabile che i problemi riportati sulle tavolette fossero destinati agli scolari, che non potevano certo risolverli se non in base a metodi certi e regole chiare. Molte tavolette sono veri e propri prontuari da tenere