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6. Le cifre cuneiformi

Con il passaggio alla scrittura cuneiforme, anche le cifre assumono un nuovo aspetto. Le tacche sono sostituite dal “chiodo”, mentre i cerchi vengono rimpiazzati da “chiodi” e “cunei”.

Cifre cuneiformi ed esempi.

È importante osservare che i nuovi segni cuneiformi convivono con la precedente notazione per oltre 5 secoli, dal 2600 a.C. fino alle soglie del 2000 a.C., quando la leadership sulla Mesopotamia passa ad altri popoli. Su alcune tavolette compaiono addirittura tutti e due i sistemi di notazione: le cifre cuneiformi con riferimento a personaggi di elevato rango sociale, quelle più antiche riservate alla gente comune e agli schiavi.

Anche se vige la regola della ripetizione della cifra tante volte quanto necessario, per indicare valori multipli di 36.000 si fa ricorso talvolta all’esplicitazione del fattore comune. Per esempio, dovendo scrivere 72.000, non si scrive due volte la cifra del 36.000, ma si usa la cifra del 3.600 e all’interno si inseriscono due cunei, simboli del 10.

Una prima difficoltà è rappresentata dalla grafia di 70 e di 600: tutti e due i numeri vengono rappresentati con un chiodo e un cuneo. L’ambiguità viene su-