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II. MESOPOTAMIA: L'ARGILLA COME MEMORIA






1. Sorgono le prime città

Fra il IV ed il III millennio a.C., forse provenienti da est, si insediano in questo territorio i Sumeri. Essi operano in modo sistematico per rendere coltivabili molte zone disabitate e paludose; l’acqua dei fiumi viene raccolta e convogliata nei campi con un efficiente sistema di fossi.

La grandiosità degli interventi sul territorio, vuoi per trasformarlo, vuoi per evitare i danni derivanti da alluvioni o siccità, richiede che la popolazione si addensi in luoghi precisi, per intervenire tempestivamente ed opportunamente; ciò conduce al formarsi di gruppi sociali con mansioni diverse. Sorgono le prime città. La città è inizialmente il luogo d’incontro dove convergono gli agricoltori per scambiare le mercanzie. Essa viene resa sicura dall’erezione di mura (per difenderla dai predoni) e dalla sottomissione a una divinità, per la quale si costruisce il tempio.

Il passaggio e il contrasto fra il mondo pastorale e quello contadino (vita di villaggio), e la prevalenza di quest’ultimo, sono narrati efficacemente nel racconto biblico di Abele e Caino, sebbene con una connotazione negativa nei confronti del secondo. Probabilmente, questo racconto discende dà analoghi miti sumeri.