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ni, se vogliamo ridurre al minimo le tensioni violente che stanno generandosi.

Il compito da assolvere è arduo: l’algebra, per esempio, ha alcuni secoli di vita, ma non è ancora entrata a far parte del comune bagaglio culturale; anche le persone che ne conoscono le regole difficilmente l’assumono come forma mentis.

Mentre ormai chiunque sa che è possibile risolvere un problema concreto ragionando sul suo modello numerico, solo pochi sanno operativamente, e non sul mero piano teorico, che è pure possibile una forma di ragionamento che concentri l’attenzione non sui numeri ma sui rapporti tra i dati di partenza; ciò accade perché nella vita quotidiana tale forma di pensiero non fornisce vantaggi rispetto al modo corrente di ragionare. La diffusione degli home-computer ha messo a disposizione uno strumento che permette di premiare la capacità di manipolare modelli algebrici della realtà. Ciò potrebbe essere la base materiale per una diffusione dei nuovi modelli cognitivi, la cui importanza sociale è pari a quella del saper leggere e scrivere.

Le capacità di astrazione richiedono tempo per potersi sviluppare, come hanno mostrato molti studi, principalmente quelli di Piaget. Il bambino, se stimolato troppo precocemente, riesce a simulare un apprendimento perché dispone di capacità mnemoniche fantastiche, ma esse verranno sviluppate a detrimento delle possibilità future.

Il secondo aspetto negativo di una stimolazione troppo precoce dei bambini all’apprendimento è dato dal fatto che, passata la prima fase, per così dire “produttivistica”, il bambino che ha imparato a tre anni a leggere e scrivere e che dall’età di due recita i numeri e le tabelline verrà immesso in una scuola che è rimasta praticamente a un’era precedente all’invenzione della pascalina.

Inoltre nella scansione dell’attività scolastica avvie-