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266 | conclusioni |
to spendere gli antichi Romani o la società del Seicento, ma l’ambiente continua a pagare prezzi enormi in termini di rottura degli equilibri biologici, di degrado idrogeologico e così via.
Purtroppo, gioca contro un approccio più adatto alla realtà attuale anche la tendenza degli esseri viventi a mantenere modelli culturali e di comportamento al di fuori del loro ambito di validità, modificandoli il meno possibile.
Il modello culturale dell’approccio “efficiente” è il frutto di millenni di relativa impotenza della nostra specie nei confronti della natura.
In passato, ogni individuo o gruppo doveva lottare, con massimo dispendio di energie e di strumenti, per il conseguimento di ogni singolo obiettivo. Oggi, invece, la straordinaria crescita tecnologica che si è verificata esige da noi l’abbandono di quell’inutile e ormai ingiustificato approccio hard alla realtà, a favore di un avvicinamento soft alla medesima, secondo contenuti e modalità che sono ancora tutti da giocare e decidere.
5. Quali obiettivi?
Esiste anche la difficoltà di saper valutare con attenzione non solo l’obiettivo che ci poniamo, ma anche il costo, in termini generali, del suo conseguimento; dobbiamo cioè imparare a valutare se quello che ci proponiamo sia un “buon” obiettivo. La definizione di buon obiettivo è un nodo cruciale, e si presta a moltissime discussioni: sarebbe forse più semplice sostituire il concetto di “buono” con quello, meno ambiguo anche se più prosaico, di “vantaggioso”. Fatto questo, rimane da verificare per chi deve essere vantaggioso un buon obiettivo... Ormai la natura ha sempre più raramente la possibilità di impedire le realizzazioni che supponiamo